Come scegliere una camera iperbarica

La camera iperbarica è un cassone al cui interno vengono raggiunti livelli di pressione superiori a quelli dell’ambiente esterno e capace di ospitare uno o più pazienti. Poiché la sovrapressione genera una maggiore concentrazione di ossigeno nel sangue, le camere iperbariche trovano ampio utilizzo nell’ambito dell’ossigenoterapia con diversi fini terapeutici.

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  • Quali sono le applicazioni delle camere iperbariche?

    La camera iperbarica permette di aumentare la concentrazione dell’ossigeno nel sangue e nei tessuti del paziente, comprese le parti del corpo scarsamente vascolarizzate. Più precisamente, viene utilizzata al fine di ossigenare dei tessuti danneggiati o per diminuire la proliferazione di determinati batteri, il cui sviluppo è ostacolato dall’ossigeno.

    Le principali applicazioni terapeutiche delle camere iperbariche sono il trattamento delle malattie da decompressione, delle ferite cutanee e delle ustioni, il trattamento post-radioterapia e delle intossicazioni da monossido di carbonio.

    • Trattamento delle malattie da decompressione e dell’embolia gassosa : queste patologie possono insorgere, ad esempio, qualora un sommozzatore, dopo un’immersione profonda o di lunga durata, risalga in superficie senza fare soste di decompressione. Tuttavia, possono colpire anche coloro che lavorano in cassoni ad aria compressa, gli aviatori in ascesa ad alta quota e, per finire, gli astronauti di ritorno da un’attività extraveicolare. In tutti i casi sopracitati l’ossigenazione iperbarica si rivela molto efficace.
    • Trattamento di ferite e ustioni: alcune ferite e ustioni non cicatrizzano facilmente ed espongono quindi il paziente a un rischio di cancrena, la quale può sopravvenire e svilupparsi anche molto rapidamente. Le camere iperbariche trovano impiego soprattutto nel trattamento delle ustioni gravi. I pazienti affetti da piaghe da decubito, necrosi o dalla malattia di Buerger, così come i pazienti diabetici che presentano ferite che non cicatrizzano, possono essere trattati in camere iperbariche.
    • Trattamento post-radioterapia: dopo una radioterapia antitumorale possono sorgere delle lesioni tessutali radioindotte tardive. L’ossigenoterapia iperbarica permette di migliorare l’approvvigionamento in ossigeno dei tessuti lesi e quindi di evitarne la necrosi.
    • Trattamento delle intossicazioni da monossido di carbonio: a seguito di un’intossicazione acuta da monossido di carbonio, il paziente può soffrire di sequele neurologiche tardive, in particolare qualora ci sia stata perdita di conoscenza. Queste sequele possono consistere in problemi di memoria, disturbi della personalità e cambiamenti di umore. Il trattamento del paziente intossicato in camera iperbarica è particolarmente efficace per prevenire queste complicanze.

    Principali applicazioni terapeutiche:

    • Trattamento dell’embolia gassosa e delle malattie da decompressione
    • Trattamento di ferite e ustioni
    • Trattamento post-radioterapia
    • Trattamento delle intossicazioni da monossido di carbonio
  • Che configurazione può avere una camera iperbarica?

    Camera iperbarica gonfiabile della marca OxyHealth Europe

    Esistono diverse configurazioni di camera iperbarica: fissa, su ruote, gonfiabile e containerizzata.

    • Camera iperbarica fissa: spesso multiposto, viene usata in ambito ospedaliero e installata in maniera permanente. Alcuni modelli possono ospitare più di 10 pazienti.
    • Camera iperbarica gonfiabile: solitamente monoposto e leggera, la camera iperbarica gonfiabile può essere gonfiata ovunque e permette quindi di intervenire direttamente sul posto in cui si è verificato l’incidente. Viene usata soprattutto per le cure domiciliari.
    • Camera iperbarica containerizzata: possono essere trasportate su camion o su appositi veicoli. Trovano impiego, ad esempio, su piattaforme di perforazione e su navi militari.
  • Quali sono i rischi associati all'ossigenoterapia iperbarica?

    Esistono due tipi di rischi: i rischi tecnici legati all’infrastruttura e i rischi di tipo biologico per il paziente.

    Camera d’ossigenoterapia iperbarica della marca Perry Baromedical

    • Rischi tecnici: sono i rischi legati alla tossicità del gas o ad eventuali difetti di installazione nonché i rischi di incendio o di esplosione. Per queste ragioni, è essenziale prendere diverse precauzioni. Più precisamente è necessario:
      • Monitorare con attenzione la tossicità dei gas somministrati e utilizzarli in funzione delle loro pressioni parziali.
      • Ridurre il rischio d’incendio o di esplosione evitando sia la presenza di materiali combustibili all’interno e in prossimità della camera iperbarica sia evitando una concentrazione eccessiva di ossigeno all’interno del cassone.
      • Verificare la tenuta stagna del cassone affinché la pressione al suo interno sia stabile. La camera iperbarica, inoltre, dovrà essere dotata di un sistema di controllo permanente dell’atmosfera interna.
    • Rischi biologici: possono essere legati alla pressione (rischi di barotrauma) o all’ossigeno.
      • Rischi di barotrauma dei timpani, polmonare, digestivo, del seno o dei denti.
      • Rischi di iperossia neurologica (effetto Paul Bert) e polmonare (effetto Lorrain Smith). Nel primo caso il paziente rischia di avere una crisi convulsiva generalizzata legata alla pressione parziale in ossigeno. Nel secondo, invece, e in caso di esposizione prolungata, si può formare un edema polmonare di tipo lesionale che, a sua volta, può degenerare in fibrosi.
  • Quali sono le applicazioni veterinarie delle camere iperbariche?

    Camera iperbarica veterinaria della marca hvm

    Come gli esseri umani, anche gli animali possono ricevere trattamenti iperbarici. In ambito veterinario, gli animali da compagnia (in particolare cani e gatti) e da reddito (soprattutto i cavalli) sono quelli che più frequentemente vengono sottoposti ad ossigenoterapia iperbarica.

    Sebbene esistano camere iperbariche appositamente progettate per la pratica veterinaria, è possibile utilizzare uno stesso cassone per pazienti umani e animali. Alcune cliniche veterinarie fanno ricorso a camere iperbariche standard mentre altre preferiscono dotarsi di cassoni appositamente progettati per la pratica veterinaria. Esistono peraltro camere iperbariche particolarmente capienti destinate ad animali di grandi dimensioni, come cavalli e cammelli. L’animale respira l’ossigeno tramite una maschera, il che rende la terapia di ossigenazione più sicura e più economica. Ricordiamo che, qualora l’animale sia di piccola taglia, prima di essere introdotto nella camera iperbarica può essere sistemato all’interno di una gabbia in materiale acrilico. Ciò evita che l’animale vaghi all’interno del cassone e permette, se necessario, di trattare più animali contemporaneamente.

    In ambito veterinario, le camere iperbariche trovano impiego in situazioni simili a quelle già descritte per gli esseri umani, salvo nel trattamento delle malattie da decompressione, che coinvolgono raramente gli animali. Tra le applicazioni veterinarie, troviamo dunque il trattamento di ferite, infezioni, ustioni, avvelenamenti da monossido di carbonio o di altro tipo, ecc.

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