La maggior parte degli stetoscopi si compone di tre parti: il padiglione, detto anche testa o testina, l’archetto e il tubo. Tuttavia, esistono modelli con una configurazione diversa. È il caso, ad esempio, degli stetoscopi fetali Pinard, che non hanno né archetto né tubo.
- Il padiglione: è la parte a contatto con la pelle del paziente e quella che capta i suoni. Il padiglione, a sua volta, è composto, a seconda dei casi, da due o tre elementi, che sono la membrana, la campana e la base.
- La membrana, o diaframma, è la parte piatta del padiglione e permette di ascoltare i suoni a frequenza media e alta.
- La campana è invece la parte più arrotondata e permette di ascoltare i suoni a bassa frequenza. Gli stetoscopi composti da una membrana e una campana sono chiamati a doppio padiglione: capovolgendo il padiglione il medico potrà ascoltare alternativamente suoni a bassa e alta frequenza.
- La base è invece la parte che collega il padiglione al tubo.
- Il tubo è la parte che collega l’archetto al padiglione e attraverso il quale si propagano le onde sonore. Alcuni modelli sono dotati di un doppio tubo per offrire una maggiore nitidezza dei suoni.
- L’archetto è la parte metallica dello stetoscopio e si compone a sua volta di tre elementi: le molle di tensionamento, due aste e due olivette auricolari.
- La molla di tensionamento permette di regolare la pressione esercitata sul cranio dell’utilizzatore: per ridurre la tensione basterà allontanare le aste mentre per aumentarla sarà sufficiente spingere un’asta contro l’altra incrociandole.
- Aste auricolari: il loro angolo può essere scelto in base alla larghezza del viso dell’utilizzatore.
- Olivette auricolari: solidamente fissate alle aste per motivi di sicurezza, sono generalmente difficili da rimuovere e si suddividono in olivette flessibili e rigide. Alcuni modelli di stetoscopio sono venduti insieme a due paia supplementari di olivette, uno flessibile e uno rigido.