La gestione di reagenti e campioni varia a seconda che l’analizzatore sia semiautomatico o automatico. Contrariamente agli analizzatori automatici, gli analizzatori semiautomatici non possono procedere all’analisi di più campioni allo stesso tempo, e ne analizzeranno quindi uno solo alla volta. In termini di configurazione, i modelli automatici dispongono di due rack:
- Un rack dove sono collocati i reagenti, che varieranno in funzione del tipo di campione e del dosaggio da eseguire.
- Un rack dove sono collocati i campioni da analizzare. I campioni possono essere di vario tipo: sangue, urina, liquido cerebrospinale, ecc. La scelta del tipo di campione da analizzare dipenderà dall’esame diagnostico che si desidera realizzare.
Al fine di realizzare l’analisi, il braccio automatico dell’analizzatore raccoglie da una provetta una determinata quantità di reagente e la deposita nella provetta contenente il campione.
Uno dei punti importanti da considerare è la quantità di reagente e di campione di cui l’analizzatore ha bisogno per eseguire un test, anche perché ciò influisce, per ovvie ragioni, sul costo di funzionamento della macchina. Sul lungo termine, di conseguenza, un dispositivo che richieda grandi quantità di reagente si rivelerà più costoso rispetto ad un modello con un prezzo d’acquisto inferiore.
I sistemi con modalità random access (vedi paragrafo sulle prestazioni degli analizzatori biochimici) offrono una gestione più flessibile dei campioni e permettono di risparmiare tempo, riducendo al contempo il rischio di errori umani inerenti alla manipolazione manuale delle provette. Inoltre, un lettore di codici a barre consente al dispositivo di gestire i campioni in modo efficiente e affidabile dall’inizio alla fine dell’analisi.