Per offrire al chirurgo un maggior comfort di lavoro, l’altezza e l’inclinazione del piano e delle sezioni in cui è suddiviso sono generalmente regolabili. Inoltre, per offrire maggior sostegno al paziente, è solitamente possibile dotare il proprio tavolo di diversi accessori. Il principale criterio di scelta di un tavolo operatorio, tuttavia, è il tipo di operazioni chirurgiche per il quale verrà usato.
Tavolo operatorio ortopedico della marca STERIS
A questo proposito ricordiamo che esistono tavoli detti universali e tavoli operatori specializzati, che, contrariamente ai primi, avranno caratteristiche diverse a seconda della specialità chirurgica a cui sono destinati.
- Tavoli operatori universali: sono utilizzati principalmente in chirurgia generale, o digestiva, e per interventi di piccola chirurgia. Tuttavia, essendo particolarmente versatili, sono adatti ad un’ampia varietà di operazioni: interventi di chirurgia cardiovascolare, vescicale, plastica, ecc.
- Tavoli operatori specializzati: sono concepiti appositamente per soddisfare esigenze operatorie specifiche. Si distinguono tra loro in funzione della disciplina medica alla quale sono destinati, e più precisamente per tipo di configurazione e/o per la presenza di accessori specifici.Ad esempio:
- Tavoli operatori ginecologici: permettono al paziente sia di rimanere in posizione seduta sia di sdraiarsi e sono dotati di un poggiagambe di tipo Goepel.
- Tavoli operatori ortopedici: la maggior parte dei tavoli operatori ortopedici può essere dotato di poggiagambe e di una struttura di trazione. Ergonomici e manovrabili, consentono al chirurgo di riposizionare il paziente durante l’intervento.
- Tavoli operatori oftalmologici: si tratta di tavoli convertibili dotati di un poggiatesta specifico.
Va notato che per gli interventi ambulatoriali è possibile ricorrere a tavoli operatori mobili, di solito su ruote, invece che ai modelli fissi, la cui base va fissata al suolo.